12 spunti per costruire una strategia vincente per incrementare le vendite

In un mondo sempre più connesso i canali digitali giocano e giocheranno un ruolo importantissimo per il business di un’azienda. Non sono più un nice to have, sono un must da continuare a far crescere, sviluppare e integrare nella vita reale. Ma non tutti i canali si sposano alla perfezione con ciascun segmento di mercato. Se vendiamo un prodotto fisico il cui valore percepito dal consumatore necessita di un’esperienza d’acquisto fisica, alcuni step del processo di acquisto online rischiano di non essere soddisfatti (per esempio nella moda non puoi provare il capo oppure nessuno della tua cerchia l’ha già acquistato e non puoi chiedere consigli, ecc.).

Finchè la tecnologia non permetterà di colmare queste mancanze, ecco 12 spunti per costruire una strategia di drive-to-store e incrementare le vendite online. Combinando tra loro i vari tool si possono ottenere risultati interessanti sia partendo dall’online verso offline che viceversa.

 

Online >> Offline: Motori di ricerca, Social e AI (Drive-to-store)

  • SEM geolocalizzato e mobile (risultati a pagamento con Google)
  • Local SEO con ottimizzazioni per area (risultati organici con Google)
  • SMM con target geografico (es. Facebook ADV oppure filtri di Snapchat)
  • Micro-Influencers localissimi (es. Instagrammers)
  • Massimizzazione aree non-commerce di un eShop (es. Store Locator Interattivo)
  • AI (Aritificial Intelligence) integrata nell’esperienza d’acquisto (ChatBot gestito in un eShop o via Facebook Messenger)


Offline >> Online: Proximity, Kiosk, VR e AR

  • Click & Collect ovvero Pick & Pay
  • Beacons, RFid e Nfc in-store che dialogano con lo smartphone
  • Materiali PoP (espositori, insegne, vetrofanie, i box pallet)
  • Gaming con interazioni via smartphone (es. Pokemon Go)
  • VR: virtual reality attraverso l’utilizzo di occhiali visori indossabili (vivo un’esperienza digitale dentro il negozio)
  • AR: augmented reality usando i supporti relativi in-store (corner e chioschi digitali)

 

Tra tutti i punti presentati e al di là dei grandi trend dell’AI e del Machine Learning, i social, l’ecommerce e l’interazione tra questi due mondi mi interessano molto. Trovo sfidante analizzare come un ambiente social di scambio idee, opinioni, esperienze e informazioni possa dialogare di più con l’ecommerce. WeChat (social-commerce network cinese) lo fa già da tempo. Facebook ha investito molto negli ultimi anni per ottenere una posizione di leadership sul mercato dei social, ma l’acquisto come verrà gestito? Il tema in ballo è tecnologico o psicologico? Compreremo mai un prodotto in un luogo “rumoroso” come Facebook sentendoci confidenti nel farlo? E che ruolo giocano i social in relazione ai punti vendita fisici del futuro?

Per ora i social sono sicuramente validi strumenti di comunicazione, marketing e drive-to-buy l’ecommerce (diretto o gestito da un marketplace) continua a essere un ottimo strumento per le aziende per costruire la propria rete di contatti, vendere i propri prodotti e fidelizzare il consumatore. Sono a mio avviso ancora mondi troppo separati. Da consumatore abituale di prodotti moda non ho ancora la sensazione di vivere un’esperienza pienamente integrata con le mie abitudini d’acquisto, fluida e soddisfacente. Le aziende molto spesso hanno una visione parziale del futuro e della tecnologia e non sempre investono in una strategia globale, ma si concentrano sui singoli strumenti.

L’idea di potermi muovere in un solo luogo in cui ricercare prodotti e informazioni utili per poter acquistare serenamente quello che desidero e di poter interagire al tempo stesso con la mia cerchia (attraverso pareri, recensioni, votazioni, ecc.) mi darebbe la possibilità di vivere un’esperienza più veloce, fluida e coinvolgente.

 

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