Commercio elettronico - 10 Regole d'oro

10 utili indicazioni su come realizzare un business online di successo. Senza pretesa di essere esaustivi ma con suggerimenti tratti da pubblicazioni internazionali e dal parere di operatori “sul campo”

In Italia gli acquirenti online (almeno un acquisto negli ultimi 12 mesi) sono 5,6 milioni. I negozi online censiti dalla Camera di Commercio di Milano sono 5.775. Considerando che i negozi fisici sono circa 1,2 milioni, il rapporto negozi/popolazione reale è circa 1:50 mentre il rapporto negozi online/acquirenti online è 1:1000. Pensate quanta meno concorrenza c’è ancora nel commercio elettronico rispetto alla distribuzione fisica !
Ci sono paesi dove l’offerta online è molto più ricca e la domanda è magari di poco superiore a quella italiana. La questione è che all’estero comprano mediamente di più. Cioè più frequentemente e con uno scontrino medio più alto. Perché? Sicuramente le ragioni sono molte e vanno anche ricercate sul fronte delle abitudini sociali e su aspetti culturali del nostro paese. E’ certo però che in Italia l’offerta di prodotti in vendita online è ancora molto modesta.
In alcuni settori, come quelli degli elettrodomestici, dei prodotti alimentari, dell’arredamento quasi assente in rapporto alla presenza di negozi “fisici”.
Quindi l’e-commerce rappresenta una grande opportunità, soprattutto in un momento di crisi come questo in cui i consumatori sono alla ricerca dell’offerta più conveniente. Nei viaggi, nelle apparecchiature elettroniche, ma anche in settori più tradizionali come l’abbigliamento ed i mobili.
– Cosa fare per cominciare con il piede giusto ?
– Come evitare trappole ed errori ?
– A chi rivolgersi per avere un supporto professionale ?
– Che risorse servono per partire ?
A queste e ad altre domande di base sul commercio elettronico cerca di dare una risposta il Decalogo che abbiamo curato e che si fonda su studi e ricerche nazionali ed internazionali e sui suggerimenti operativi di qualificati operatori del settore.

1. Partite da una vostra idea di sviluppo
Esplicitate un’idea di sviluppo della vostra azienda. Magari un vostro vecchio sogno nel cassetto. Tipo: “Vorrei vendere il prodotto X in Brasile. So che ha un grande potenziale ma non ho una rete di vendita”. Oppure ancora: “Vorrei offrire il mio servizio al settore XY ma servono troppi soldi da investire nelle riviste di settore”. La prima cosa è formulare in maniera precisa l’obiettivo. Ad esempio: “Vorrei aumentare le vendite di trapani speciali del 20%, rivolgendomi al settore degli elettricisti ed espandendomi nei mercati dell’Est Europa dove so che c’è richiesta”.

2. Definite un’organizzazione di partenza
Le parole chiave sono impegno condiviso e compiti precisi. L’impegno deve necessariamente partire dal vertice per cui il primo sponsor del progetto deve essere l’imprenditore (o il general manager). Questo deve poi trovare:
– Un responsabile di progetto interno. Teoricamente sarebbe opportuno avere all’interno un esperto di e-commerce o, almeno, di media digitali. Ma questo soprattutto in una PMI è solo un’illusione (o una fortunata casualità).
Allora bisogna trovare un giovane motivato che provenga magari da un settore come il commerciale o altri ma che abbia ambizione di crescere..
– Questo va affiancato da un esperto o da una struttura specializzata esterna. Che lo aiuterà a formare un team di progetto, che dovrà prevedere rappresentanti dei reparti più interessati ad un progetto di e-commerce (produzione, vendite, logistica, amministrazione&finanza).

3: Scegliete il partner giusto per il commercio elettronico – Marketing
Si è portati a pensare che il problema principale legato all’apertura di un e-commerce sia di carattere tecnologico. In realtà sono moltissimi gli aspetti da valutare. Il primo fra tutti è di marketing. Esiste un mercato potenziale online per il mio prodotto? Come progettare e realizzare il mio negozio online perché sia facilmente reperibile da questi utenti potenziali? Come strutturale il sito di e-commerce affinchè sia facilmente navigabile, preveda cioè un processo di acquisto semplice e trasparente? Quindi il partner che si deve cercare deve essere prima di tutto esperto di web marketing.
Bisogna cercare online un partner che sappia affrontare prima di tutto questi temi che sono propedeutici per capire se conviene o no partire con un business online.

4. Scegliete il partner giusto per il commercio elettronico – Aspetti burocratici
Cosa serve fare per aprire un negozio online?
Pochi sanno che da un punto di vista della autorizzazioni e del fisco, questo viene trattato come fosse un negozio fisico. Anche in questo caso è opportuno che il partner che scegliete conosca bene queste problematiche. Se lo ha già fatto per molti clienti saprà sicuramente suggerirvi come accelerare i tempi senza magari commettere errori o ingenuità.

5. Progettate un sito “user friendly” e ottimizzato per i motori di ricerca
Progettare e realizzare un sito di e-commerce vuol dire studiare i percorsi che gli utenti devono fare dal momento in cui entrano nel sito al momento in cui ne escono con il carrello pieno di prodotti. Studi internazionali ci spiegano che una quota importante di utenti (dal 20% al 30%) lascia il processo di acquisto online perché il processo è troppo lungo e farraginoso.
Esistono oggi inoltre delle piattaforme tecnologiche evolute che consentono di realizzare delle pagine web che fin da subito si piazzano ai primi posti dei motori di ricerca. Che consentono quindi di far risparmiare soldi all’azienda successivamente. In una fase delicata come quella della progettazione di un sito web il fai-da-te è da sconsigliare al massimo. Farsi fare il sito web dal figlio smanettone dell’amico è solo foriero di guai, soprattutto se volete guadagnare con il vostro e-commerce.

6. Promuovete online il vostro negozio online
Un’altra fase assolutamente strategica è quella del lancio del sito di e-commerce, una volta pronto. Molteplici sono gli strumenti che si possono utilizzare, sia online che off-line. Sulla base del target individuato e degli obiettivi di vendita si potrà formulare un piano di marketing online che potrà prevedere tra gli altri:
– Una campagna pubblicitaria utilizzando le parole-chiave più rilevanti per il vostro business (tipo Adwords di Google)
– Una campagna di email marketing con liste segmentate in modo accurato, in modo tale da non colpire nel mucchio
– Una strategia di PR online che consenta di inserire contenuti interessanti per i vostri potenziali utenti su portali e blog da loro frequentati. Questi conterranno dei link che porteranno gli utenti interessati al vostro sito di e-commerce e – contemporaneamente – miglioreranno il suo posizionamento sui motori di ricerca.
Vanno poi ovviamente sfruttate tutte le sinergie con i canali e gli strumenti di comunicazione off-line che già l’azienda utilizza con i clienti o con i potenziali (flyer, adesivi, locandine, depliant nei negozi fisici oppure in punti di “passaggio” di potenziali clienti).

7. Usate i social network
Ci sono casi di aziende che ormai utilizzano i social network sia per promuovere il proprio prodotto che per fare servizio clienti.
Non occorre arrivare a tanto. E’ chiaro però che una presenza opportunamente presidiata dell’azienda all’interno di un social network frequentato dal suo target è ormai indispensabile. Se vendete abbigliamento per giovani – ad esempio – potete sfruttare il potenziale di uno strumento come Facebook. Se vi rivolgete ad aziende e professionisti non potrà mancare un vostro profilo su Linkedin.

8. Gestite, gestite e ancora gestite
Spesso si sono viste fallire anche prestigiose iniziative di business online per banali questioni di gestione del tipo:
– Catalogo prodotti online non aggiornato
– Spedizioni in ritardo o errate
– Fatturazioni sbagliate
– Pagamenti che non arrivano o arrivano sbagliati
Se il nostro sito di e-commerce non è collegato con le reali disponibilità a magazzino, si rischia di ingannare l’utente.
Se sbagliamo a fare la raccolta e l’imballaggio dei prodotti a magazzino, facciamo subito una brutta figura con il cliente. Lo stesso se scegliamo uno spedizioniere inaffidabile.
Il problema è spesso che una PMI non ha risorse da dedicare alla gestione di un negozio online. In questo caso ci sono però strutture specializzate che si possono occupare dell’intera gestione. Dalla promozione fino all’incasso della fattura. E il bello è che potete pagarli sulla base dei risultati. Ovvero se vendete gli date una provvigione, altrimenti NO. Come un agente, anzi meglio perché questo vuole sempre almeno il rimborso kilometrico…

9. Verificate i risultati
Il bello del commercio elettronico è che potete facilmente misurare i risultati. Non solo in termini di vendite ma anche – ad esempio – come numero di visitatori, come tasso di abbandono del sito, come percentuale di utenti che ritornano, ecc ecc.
Quindi si possono introdurre dei correttivi – sia da un punto di vista della promozione online, sia da un punto di vista della interfaccia del sito – che possono rapidamente migliorare le performance.

10. Trovate sinergie con altri operatori della rete

E’ relativamente facile trovare online degli operatori che vendono al vostro stesso target prodotti diversi. Voi vendete abbigliamento sportivo e trovate chi vende online attrezzature per palestre. Potete studiare fruttuose operazioni di co-marketing. Come ad esempio promozioni incrociate del tipo “se compri assieme il prodotto A ed il prodotto B hai uno sconto del 20%”. Oppure un coupon per una prova gratuita di un prodotto a fronte dell’acquisto di un altro. E la fantasia può sbizzarirsi. Trovare queste forme di co-marketing è sicuramente più agevole nel mondo online che in quello reale, se non fosse altro perché qui le distanze non contano!
Ma a questo punto una domanda sorge spontanea. Per portare a termine questi 10 passi del commercio elettronico quante risorse finanziarie mi servono ?
Come è ovvio è molto difficile dare una risposta generica che valga per tutti i prodotti, tutti i mercati, ecc. E’ però possibile dire che trovando il partner giusto che voglia condividere con voi il rischio del business online, l’investimento iniziale è molto limitato. Per partire possono bastare alcune migliaia di euro, ma soprattutto la voglia di sperimentare, di mettersi in discussione che ad un imprenditore non devono mai mancare.

Marco De Alberti

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