E-commerce: una strategia per ripartire

L’emergenza in corso ha stravolto le abitudini delle persone e delle aziende, che hanno dovuto rivoluzionare le proprie abitudini per adattarsi alla situazione. In questo scenario giocano un ruolo fondamentale le Associazioni come Apindustria, essenziali per instaurare un dialogo tra imprese e Istituzioni pubbliche, e le Realtà specializzate ad esse associate, potenziali risorse per tutti coloro che sono alla ricerca di una strategia per ripartire.

“Da questa grave situazione emergenziale, di carattere sanitario, economico e non ultimo sociale, ci si salva tutti insieme, facendo squadra, compiendo ciascuno la propria parte.”

Prendendo spunto dalle parole di Marco Zecchinel, neo-Presidente di Apindustria Venezia, vogliamo sottolineare l’importanza di fare sistema, instaurando rapporti di collaborazione tra le imprese del Paese, per affrontare questo difficile momento.

In questo scenario è importante sottolineare quanto i canali digitali, nei quali crediamo con successo da più di 10 anni, siano fra gli strumenti più efficaci e immediatamente applicabili a disposizione delle imprese e dei consumatori, al fine di mantenere attivi i rapporti di vendita e approvvigionamento di beni in ogni settore merceologico.

Le vendite online ai tempi del coronavirus

Il settore delle vendite online, assieme alla GDO, è sicuramente tra quelli che meglio hanno retto l’impatto causato dal lockdown. L’imposizione del blocco agli spostamenti, limitati al minimo indispensabile solo per motivi di prima necessità, e la chiusura della maggior parte dei negozi fisici ha dirottato gli acquisti verso gli e-commerce. 

Un dato significativo emerso è quello proveniente da un’indagine di Netcomm, dove si riporta che il 75% di chi ha acquistato online negli ultimi 30 giorni non lo aveva mai fatto prima. Per chi opera nel settore, la speranza è che questi nuovi utenti possano contribuire ad alzare la percentuale degli acquisti effettuati online nel nostro Paese, fino al 2019 molto bassa rispetto ad altri stati europei (7%).

Non tutti i settori del commercio online hanno reagito allo stesso modo e con le stesse tempistiche. Nella fase iniziale dell’emergenza le persone hanno dato priorità all’acquisto di beni di prima necessità, concentrandosi su cibi, prodotti per l’igiene e per la casa. Allo stesso tempo comparti come quello dello dell’abbigliamento e delle calzature hanno visto un calo iniziale, dovuto al cambiamento nelle priorità dei consumatori. Nell’ultimo periodo però, forse complice l’avvicinamento alla fatidica data di allentamento delle misure imposte dal lockdown, le vendite sono ripartite in modo considerevole anche per beni non essenziali. 

Ripartire con il digitale

Al di là dei dati, questa emergenza ha messo gli imprenditori di fronte alla necessità di un cambiamento immediato. In queste settimane sono emerse le potenzialità offerte dai canali digitali per promuovere e vendere prodotti e servizi. Si sono viste soluzioni più o meno improvvisate per attivare servizi di consegne a domicilio, anche da chi non aveva mai preso in considerazione questa possibilità. Si è visto un proliferare di annunci pubblicitari su tutti i canali social lanciati da aziende che magari in passato avevano sempre sottovalutato le potenzialità di questi network.

In questo scenario le aziende specializzate nella realizzazione di e-commerce e nella gestione delle vendite online diventano risorse strategiche per chi vuole provare a ripartire. Esse possono offrire un valido, in certi casi unico, canale operativo verso mercati specifici, offrendo soluzioni che permettono di comunicare e soprattutto di vendere i propri prodotti e servizi online in un momento in cui i distributori fisici non lo possono fare.

 

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