Le aziende che vendono online crescono anche con la crisi

Non solo l’e-commerce è l’unico canale di vendita che cresce in tempo di crisi (+14% nel 2010 sul 2009)
Non solo rappresenta ormai una quota rilevante delle vendite totali, soprattutto nel turismo (13%), dove ormai il 48% dei viaggiatori cerca informazioni tramite i motori di ricerca.
Ma è anche un propellente essenziale per la crescita. Infatti – stando ad uno studio del Boston Consulting Group – le aziende che vendono online o che fanno marketing online crescono mediamente del 1.2% all’anno negli ultimi 3 anni (2008-09-10), cioè gli anni della crisi.
Mentre le aziende che hanno solo il sito web vetrina calano mediamente del 2.4% all’anno.
E quelle che non hanno nemmeno quello, sprofondano con un -4.5% annuale.
In più il web ha aiutato le PMI che ci hanno investito a raggiungere i mercati internazionali.
Infatti che ha svolto attività di vendita o marketing online nel 14% dei casi ha raggiunto anche i clienti all’estero. Contro un misero 4.1% delle PMI che hanno operato solo offline (usando al limite la sola posta elettronica).
Il 65% delle PMI attive online ha affermato, poi, di aver aumentato la propria produttività grazie all’uso del web, percentuale che scende al 28% per quelle online e al 25% per quelle offline.
E ci sono benefici anche sull’occupazione. Consideriamo infatti che le imprese online attive nel 34% dei casi hanno aumentato il loro personale negli ultimi 5 anni.
Soprattutto per l’assunzione di persone di profilo tecnico o commerciale proprio per gestire le attività online che evidentemente hanno dato il loro riscontro.
Inoltre l’attività di marketing online (come le campagne pay-per-click, oppure il banner advertising, oppure il direct email marketing) hanno portato un grande beneficio alle PMI attive su Internet.
Il 71% ha migliorato il proprio targeting pubblicitario cioè la possibilità di realizzare campagne pubblicitarie mirate con un maggior ritorno sull’investimento.
E un grande mercato potenziale si apre per le aziende attive online. Quello degli acquisti via smartphone e tablet, cioè i dispositivi mobili di ultima generazione.
Sempre secondo BCG, ci sono in Italia 15 milioni di utenti attivi con questi dispositivi mobili (come Iphone, Blackberry o IPad). Di questi 10 milioni già navigano online.
Tra i possessori di dispositivi mobili, stando ad uno studio Forrester Research, il 3% utilizza già il dispositivo per effettuare acquisti online (m-commerce) e la percentuale sembra destinata a crescere, visto che il 10% si dichiara interessato a farne uso in futuro (contro il 3% registrato in Francia e il 4% in Germania).
Parliamo già da ora di un mercato potenziale di 1,5 milioni di utenti.
Certamente le PMI già attive online, che già hanno un sito ed un organizzazione per l’e-commerce partono avvantaggiate nell’assalto al succoso mercato degli utenti mobili.
Ma anche chi non ha ancora un negozio online può recuperare il tempo perduto.
Basta affidarsi a professionisti che dispongano di tutte le competenze necessarie per supportare le PMI nel loro progetto di e-commerce:
– Marketing e comunicazione: per analizzare il mercato online, progettare il sito di e-commerce e studiare le campagne online più adatte al target
– Tecnologia e-commerce: cioè una piattaforma tecnologica che consenta di creare il negozio online e di posizionare il sito e le varie schede prodotto nei primi posti dei risultati dei motori di ricerca
– Gestione operativa e-commerce: perché se la PMi non è in grado di seguire da sola la gestione delle vendite online, dal rapporto con il cliente, alla fatturazione, spedizione della merce e incasso dei pagamenti, bisogna trovare una struttura che lo faccia in modo professionale.

Marco De Alberti

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