Marketplace: come sfruttarli per incrementare le vendite

L’e-commerce italiano cresce sui marketplace

Strategia di vendita omnicanale o multicanale? Qualunque sia la risposta, oggi chi si occupa di e-commerce sa di dover cercare sempre più sbocchi per il proprio business, ricorrendo anche ai marketplace. Lo confermano le indagini della Casaleggio Associati, secondo cui il 57% dei negozianti italiani possiede una vetrina su piattaforme come Amazon o eBay. Per sfruttare al meglio questi canali, però, “esserci” non basta! Occorre osservare alcune regole; nel presente articolo, passeremo in rassegna le più importanti.

6 best practice per avere successo sui marketplace

Per farsi strada sui marketplace, la regola numero uno è selezionare. Ogni venditore, cioè, dovrebbe innanzitutto scegliere le piattaforme specializzate nel proprio comparto merceologico. Solo in un secondo tempo (o qualora non fossero presenti siti di settore), sarà possibile prendere in considerazione portali generalisti. Questi ultimi, però, andranno valutati con attenzione, studiandone il target tramite mirate ricerche di mercato, con l’aiuto di Google, Google Shopping o Terapeak.

Quindi, dopo aver capito dove venderli, sarà il momento di decidere quali prodotti offrire. Spesso, chi si affida ai marketplace approfitta dell’intensità di traffico per cercare di smaltire le giacenze di magazzino: può essere un’idea. In realtà, tutta la merce che presenta ampi margini di guadagno permette di ottenere profitti considerevoli con le “economie di scala” dei siti multimarca, se si accetta di diminuire anche di poco i prezzi di vendita.

Dunque, su Amazon, eBay e Zalando si può vendere di tutto, con un’unica avvertenza: chi ha un e-shop di proprietà dovrebbe convogliare solo in esso i propri prodotti di bandiera. L’unicità, infatti, paga sempre, anche a proposito di contenuti. Non a caso, la terza regola vieta categoricamente di duplicare schede prodotto già esistenti. Non importa se sono praticamente perfette: ripeterle pedissequamente sul marketplace significherebbe incorrere nelle penalizzazioni di Google, e vedere abbassarsi un ranking ottenuto con mille sforzi e strategie di digital marketing. Allora, meglio riscriverle da capo, magari adottando il linguaggio preferito dai frequentatori del nuovo canale.

Ma come convincere gli utenti ad acquistare i nostri prodotti? Sicuramente l’abbassamento del prezzo di vendita è una tattica piuttosto efficace che, tuttavia, può rivelarsi un’arma a doppio taglio. Prezzi esageratamente bassi, infatti, producono perdite e, in più, svalutano la nostra offerta. La soluzione migliore è quella di informarsi sulle tariffe praticate dai concorrenti, per fissare le proprie su livelli appena inferiori (ma comunque sufficienti a coprire i costi).

Insomma, a quanto pare, le norme basilari del marketing valgono anche per i marketplace, proprio come la regola d’oro della “soddisfazione del cliente prima di tutto”. In caso di ritardi nelle consegne o di prodotti non corrispondenti alle descrizioni, infatti, un consumatore deluso potrebbe scrivere una recensione negativa, pregiudicando il volume delle vendite future.

Ecco perché gli affiliati devono curare la logistica e le relazioni con la clientela, senza dimenticare di coinvolgerla in azioni di remarketing. Nonostante Amazon ed eBay non permettano di inviare newsletter post-acquisto o coupon di sconto, è infatti sempre possibile riempire i pacchi con inviti recanti l’indirizzo dell’e-commerce ufficiale o della sua pagina Facebook.

Se seguire queste linee guida vi sembra complicato, ci penserà il gruppo di lavoro di calicant.us a studiare la strategia di vendita multicanale o omnicanale più indicata per la vostra attività!

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