Packaging per fare marketing

Imballi e confezioni: la forma diventa sostanza

Non basta che un prodotto sia utile e funzionale per stimolarne l’acquisto. Un consumatore chiede di più, a partire dalla confezione che, oltre a custodire l’oggetto dei suoi desideri deve identificarlo, presentarlo e arricchirlo di un importante valore aggiunto. La forma, infatti, nell’ambito del marketing, equivale spesso alla sostanza.

E questa prospettiva, come vedremo, non vale soltanto per i punti vendita tradizionali, ma diventa essenziale anche quando si tratta di implementare una buona strategia ecommerce multicanale.

Dall’imballo protettivo a quello che ‘parla’ dagli scaffali

In passato il packaging era fondamentalmente una custodia: l’involucro doveva semplicemente contenere il prodotto, salvaguardandolo da urti e umidità. A partire dagli anni ’50, con lo sviluppo di un’economia sempre più competitiva, le funzioni degli imballi hanno cominciato a moltiplicarsi.

Non a caso, il packaging odierno è concepito da Ferraresi come una sorta di Giano Bifronte: una “soglia semiotica” che mette in comunicazione il consumatore col contenuto, “vestendolo” di significati altri.
In questo senso, oggi l’imballo ricopre soprattutto un valore comunicativo, poiché sa trasmettere tanto l’unicità del concept quanto il più ampio mondo valoriale del brand, rappresentando il prodotto sia nella sua singolarità sia come elemento dell’immagine coordinata aziendale.

A questa funzione narrativa, il packaging ne aggiunge una più propriamente attrattiva, che spiega perché un semplice restyling della confezione e la scelta di nuovi grafismi e accostamenti cromatici possano rilanciare sul mercato qualsiasi articolo di consumo, aumentando immediatamente i profitti.
A provarlo i dati Nielsen del Breakthrough Innovation Report 2016, che hanno evidenziato come un packaging rinnovato assicuri il 5,5% di vendite in più rispetto a un imballo ormai superato.

D’altra parte, anche le informazioni riportate su di una scatola possono essere determinanti per convincere il consumatore a provare un prodotto. Ecco perché il retropack e le etichette, lette ormai dal 96% degli Italiani, hanno oggi la stessa rilevanza del lato frontale della confezione.
Se a quest’ultimo è infatti attribuito un maggior impatto visivo, è solo l’altra faccia del pack a soddisfare appieno un consumatore sempre più attento agli aspetti salutari, etici e ambientali dello shopping.

Packaging e strategie di digital marketing: le confezioni si aprono al futuro

Chi crede che il packaging sia destinato a un inesorabile declino probabilmente non ha mai approntato una strategia di vendita multicanale.

Basta progettare e gestire un ecommerce, infatti, per rendersi conto che i pack presenti nelle vetrine online − ponendosi in competizione con gli infiniti omologhi che popolano il mare magnum di Internet − dovranno risultare ancora più accattivanti e riconoscibili degli imballi posti sugli scaffali dei supermercati.
La vista, il tatto e gli altri sensi, poi, diventano protagonisti nei cartoni usati per le spedizioni (sempre più personalizzati ed eco friendly), in una logistica che fa spazio alle emozioni.

Se anche voi pensate che la cura del packaging sia imprescindibile, affidatevi con tranquillità al team di calicant.us: escogiteremo insieme una strategia ecommerce omnicanale in cui tutto, dall’e-shop alle confezioni, rifletterà il valore del vostro brand.

Contatti

[widget_contatti]