Verso l'IVA ridotta anche sugli e-books?

Verso l’IVA ridotta anche sugli e-books?

Attualmente, in Europa la vendita di e-books ai privati è soggetta ad un regime IVA più sfavorevole rispetto alle pubblicazioni cartacee tradizionali, soggette nella maggior parte degli Stati UE ad aliquote ridotte. In Italia, pertanto, un-ebook sconta l’IVA al 21%, un libro l’IVA al 4%. Questo perché la vendita di e-books è considerata come prestazione di servizi elettronici (alla stregua delle licenze di software) e non è permesso a livello comunitario applicare aliquote IVA ridotte ai servizi elettronici.
Perché? L’IVA sui servizi B2C si applica attualmente nello Stato del prestatore del servizio. Questo può comportare un interesse a stabilirsi in una realtà territoriale piuttosto che in un’altra (in certi paesi l’aliquota standard è il 15%). Interesse che sarebbe acuito se si potessero applicare addirittura aliquote ridotte. In Lussemburgo si applica il 3% sugli ebooks – ed infatti molti operatori si sono stabiliti in terra lussemburghese per gioire di tale vantaggio – ma è regime in apparenza contrario al diritto comunitario: ed infatti è in corso una procedura d’infrazione UE contro il Lussemburgo!
A partire dal 2015, però, il sistema cambierà e la tassazione IVA dei servizi B2C avverrà nel paese del consumatore, rimuovendo ogni opportunità di “delocalizzazione” fiscale da questo punto di vista.
Proprio perché a partire dal 2015 non ci sarà più la necessità di contromisure per evitare che un’impresa si stabilisca in un paese al fine poi di vendere i servizi elettronici ad aliquota ridotta, cadrà il veto sull’applicazione di aliquote ridotte sui servizi elettronici. Diventa pertanto importante porsi il problema se ebooks e libri debbano essere trattati diversamente.
Con tutta evidenza la Commissione si è posta questo problema, come si evince dalla consultazione che si è appena conclusa in materia.

In effetti tale discrepanza fiscale potrebbe creare illegittime disparità di trattamenti tra venditori di libri tradizionali ed ebook. Su questo tema gli operatori dovrebbero esercitare del sano lobbying! Non è da escludersi, infatti, che l’Unione Europea permetta agli Stati di mantenere una tassazione IVA “pesante” sui servizi elettronici – soprattutto per fini di conservazione del gettito erariale.

Alan Rhode
Partner per l’Italia di Taxmen.eu

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