I social non sono tutti uguali: a ogni Paese i suoi preferiti

Studiare la diffusione dei social nel mondo per elaborare un marketing plan efficace

Nonostante il primato indiscusso di Facebook, la panoramica social è più ampia di quanto si pensi, e varia da nazione a nazione. Studiando i comportamenti degli utenti, è possibile disegnare una sorta di “planisfero” dei social network, utile per mettere a punto strategie di digital marketing efficaci.

Abbiamo analizzato la relazione annuale di Vincenzo Cosenza, esperto italiano del settore, per trarre conclusioni importanti e avere un quadro chiaro delle risorse più utili a seconda della località. I dati provengono da Alexa (Amazon) e Similarweb, sono aggiornati a gennaio 2017 e tengono conto della popolarità divisa per nazione. Nell’esame sono stati inseriti molti stati non occidentali − tra cui alcune realtà africane − che hanno reso più articolata la situazione.

Una social-mappatura globale

A farla da padrone sul pianeta è ancora Facebook che − con quasi due miliardi di utenti mensili − è risultato il canale preferito in centodiciannove su centoquarantanove Paesi. Ma il colosso di Zuckerberg non vince dappertutto: nonostante il globo sia quasi interamente “colorato di azzurro”, esistono, però, delle micro e macro-aree alternative, generate da particolari realtà politiche o geografiche, da legislazioni invadenti o dal particolare gusto delle popolazioni.

I social media che minacciano il podio sono risorse molto localizzate come Odnoklassniki, Vkontakte, oppure i canali visuali come Instagram o quelli professionali come LinkedIn. Quest’ultimo, per esempio, guadagna una posizione di rilievo in Africa e conquista complessivamente nove Paesi; Instagram prevale in Botswana, Mozambico, Namibia, Iran e Indonesia; mentre Vkontakte e Odnoklassiki si affermano rispettivamente in sette e cinque territori sovietici.

La Cina rimane abbastanza isolata per via del “great firewall” posto dal Golden Shield Project, una vera e propria censura che blocca i dati Internet in ingresso e le informazioni provenienti dagli altri Stati. Qui si è dunque formata una zona di oligopolio dei canali cinesi, come QZone. In Giappone, invece, furoreggia Twitter con la sua immediatezza.

Social minori, ma non per questo meno importanti

I canali con audience ridotta rispetto a Facebook, ma che raggiungono pur sempre una nutrita platea, sono coinvolti in una competizione molto serrata. Si assiste da anni a una battaglia fra Instagram e Twitter: il primo è secondo in trentasette stati su cinquantasette, mentre il social dei cinguettii si aggiudica il secondo posto in otto. In questo contrasto il dato interessante, emerso dall’analisi e confermato dai nostri case study, è che Instagram sta crescendo in maniera esponenziale, essendo passato da quattrocento a seicento milioni di utenti mensili in un solo anno, mentre Twitter è più o meno in una posizione di stallo con i suoi trecentoventi milioni costanti. Interessante è infine Reddit, che è secondo in Australia, Canada, Danimarca, Norvegia e Nuova Zelanda.

L’andamento di questi canali social potrebbe intaccare la supremazia di Facebook o consolidare l’esistenza di micro-aree alternative, che hanno un ruolo significativo nelle strategie di promozione di blog o siti ecommerce.

Facendo tesoro delle indicazioni più aggiornate sulla distribuzione geografica della popolarità dei vari social, il team di calicant.us sceglie gli strumenti più efficaci per promuovere prodotti e servizi nei diversi Paesi.

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